Il mondo che cambia (Parte 2) - Elettrosmog: possibili pericoli ed effetti

Ci si può giustamente chiedere: perché ci si dovrebbe proteggere da qualcosa che non sembra essere un pericolo se i valori limite sono rispettati?!
Sempre più medici da tutto il mondo si stanno occupano dei pericoli delle radiazioni elettromagnetiche e dell’elettrosmog. Più di 10 anni fa, per porre attenzione a tali possibilità, con l’appello di Friburgo, molti medici hanno voluto portare all’attenzione dei loro colleghi, al pubblico e ai responsabili dell’assistenza sanitaria e della politica i potenziali rischi. Il loro appello, che mette in guardia dai pericoli delle radiazioni elettromagnetiche e dall’elettrosmog, è stato tradotto in molte lingue e supportato da più di 1000 medici e più di 36.000 firmatari in tutto il mondo.” (2)
Nel 2012, c’è stato un rinnovato appello indirizzato ai medici perché prestino attenzione anche a questi aspetti perché “le indicazioni di rischio si sono moltiplicate in tutto il mondo”. (2)
Queste valutazioni sono formulate da un’associazione senza scopo di lucro composta da scienziati e medici che si occupa di valutare gli effetti delle trasmissioni radiomobili e per la comunicazione. Sul loro sito web, confermano una relazione molto chiara tra la “vicinanza spaziale e temporale alle trasmissioni radio (soprattutto attraverso l’uso intensivo del telefono cellulare, telefoni DECT, WLAN e le antenne di trasmissione radio) e l’aumento significativo di alcuni sintomi (2)
.Vengono segnalati un aumento dei sintomi, come:
- Disturbi del sonno;
- Stanchezza cronica;
- Mal di testa;
- Emicrania;
- Vertigini;
- Tinnito;
- Variazioni della pressione sanguigna e aritmie;
- Problemi di concentrazione e memoria;
- Disturbi dell’apprendimento e del comportamento;
- Maggiore presenza di ADHD (sindrome di deficit di attenzione e iperattività) nei bambini;
“Sulla scia dell’appello di Friburgo, vi sono stati altri dodici appelli che hanno posto attenzione al preoccupante sviluppo di particolari casi e chiesto misure precauzionali, ma finora invano.”(2)
È chiaro che un crescente effetto della radiazione elettromagnetica può avere un possibile effetto negativo, sapendo che la vita di esseri umani, animali e piante è anche controllata da campi elettromagnetici naturali. L’International Medical Appeal 2012 sottolinea che “tecnicamente i campi prodotti a frequenze molto basse o molto alte, possono interferire significativamente su processi metabolici e biologici di comunicazione delle cellule.

Grazie a meccanismi di regolazione straordinariamente sintonizzati fra loro, la capacità di riequilibrio e guarigione del corpo può inizialmente compensare i disturbi creati dalle onde elettromagnetiche.
Tuttavia, in presenza di uno stress elettromagnetico persistente, possono non essere più sufficienti e quindi iniziare a presentarsi danneggiamenti cronici all’equilibrio biologico del nostro corpo. I disturbi di regolazione sono stati scientificamente provati in molti modi: una maggiore permeabilità della barriera emato-encefalica del cervello, disturbi nel rilascio di messaggeri nervosi e ormoni (soprattutto l’aumento degli ormoni dello stress), danni al sistema immunitario e riduzione della fertilità, sono alcuni degli esempi più eclatanti. L’esposizione alle radiazioni genera uno stress ossidativo sempre più evidente, il quale è una delle principali cause di molte patologie. I bambini sono particolarmente a rischio perché assorbono più radiazioni di un adulto a causa della calotta cranica più sottile.
Le osservazioni raccolte dai medici di tutto il mondo sono coerenti e confermate da risultati scientifici. Questi dimostrano effetti nocivi dei campi elettromagnetici e la compromissione dei circuiti di controllo biologici già con in presenza di campi elettromagnetici molto al di sotto degli attuali valori limite. La relazione del “BioInitiative Working Group” (2007), che documenta i molteplici danni e i rischi nella valutazione di oltre 1500 studi disponibili, è ben nota. Numerosi studi più recenti hanno confermato i risultati preoccupanti evidenziati allora, mostrando allo stesso tempo l’inadeguatezza dei valori limite applicabili, che considerano solo i possibili danni causati dagli effetti termici. Nel maggio 2011, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato le radiazioni dei telefoni cellulari come potenzialmente cancerogene a causa dell’aumento del rischio di tumore al cervello durante diversi anni di uso intensivo del telefono cellulare. E i produttori di telefoni cellulari leader di mercato confermano il legame quando giustificano le domande di brevetto sulla base del rischio di cancro. (3)
(1) https://www.bfs.de/EN/topics/emf/lff/protection/precaution/precaution.html(2) http://freiburger-appell-2012.info/en/home.php?lang=EN
(3) http://freiburger-appell-2012.info/media/Internationaler Ärzteappell 2012 italienisch.pdf
(4) https://www.bfs.de/EN/home/home_node.html